ACQUEDOTTO

SERVIZIO ACQUEDOTTO

La fornitura idrica ai circa 300.000 abitanti dei 92 Comuni è realizzata attraverso un sistema di captazione, di condotte idriche principali (adduttrici), di serbatoi e di reti idriche interne comunali.

L’acqua viene captata nelle 106 sorgenti, potabilizzata attraverso 50 impianti di clorazione, addotta e distribuita con 4.800 km di rete complessiva (1.200 Km circa di rete idrica di adduzione e 3.600 Km circa di distribuzione), stoccata in 430 serbatori idrici (e talvolta rilanciata per il recupero di quota con 50 impianti di rilancio idrico) ed infine distribuita ai 150.000 utenti finali.

La qualità dell’acqua è tra le migliori in assoluto; un fitto programma di controlli ed analisi di laboratorio ne garantisce un monitoraggio continuo.

CENNI SUL SISTEMA DI CAPTAZIONE ED ADDUZIONE EGUA

In particolare l’approvigionamento principale avviene tramite gli acquedotti gestiti dall’ex Consorzio e cioè:

  • Acquedotto del Verde;
  • Acquedotto dell’Avello;
  • Acquedotto di Capo Vallone;
  • Acquedotto di Atessa;
  • Acquedotto Acquevive (o di Taranta Peligna);
  • Acquedotto del Sinello.

Nel loro complesso gli acquedotti sopracitati comprendono una rete di adduttrici di lunghezza pari a circa 900 km e 200 serbatoi per una capacità complessiva di circa 100.000 mc; la produzione di acqua è di circa 40.000.000 mc annui.

La rete acquedottistica di adduzione è stata realizzata per la quasi totalità dalla “Cassa per il Mezzogiorno”, a partire dall’inizio degli anni ’50. Le condotte di trasporto risultano realizzate per la quasi totalità con tubazioni di acciaio.

Le principali fonti di approvvigionamento sono opere di captazione di sorgenti in galleria e, in misura molto ridotta, pozzi e impianti che utilizzano acque superficiali attraverso idonee opere di filtraggio.

I Comuni di Bomba, Borrello, Castelguidone, Castiglione Messer Marino, Civitaluparella, Colledimacine, Colledimezzo, Fallo, Fraine, Gamberale, Montazzoli, Monteferrante, Pietraferrazzana, Pizzoferrato, Quadri, Roio del Sangro, Rosello, Schiavi d’Abruzzo e Torrebruna non sono alimentati dall’ex Consorzio Acquedottistico, ma da acquedotti locali.

E’ un impegno quotidiano, stimolante, delicato e particolarmente impegnativo in rapporto alla mole delle reti e degli impianti gestiti.

GLI ACQUEDOTTI PRINCIPALI

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Acquedotto del Verde
E’ il più importante acquedotto esistente all’interno dell’ A.T.O.n. 6″; è alimentato dalle sorgenti del Verde nella Val Serviera nel comune di Fara San Martino, alle falde del massiccio della Maiella. Il gruppo sorgentizio è costituito da una serie di scaturigini che sgorgano ad una quota media di 415 m s.l.m.; l’opera di presa è costituita da gallerie e da pozzi.

Fondamentalmente l’acquedotto è costituito da un’adduttrice principale che va da Fara San Martino a Casoli, recentemente raddoppiata in alcuni tratti e, a partire dal partitore di Casoli, si divide in due grandi adduttrici, l’adduttrice Nord (che serve i comuni dell’area lancianese e ortonese), e l’adduttrice Est (che serve i comuni di tutta l’area vastese).

Acquedotto dell’Avello
Le sorgenti di questo acquedotto, situato nel Comune di Pennapiedimonte, sono poste a quote diverse, dai 900 m s.l.m. della “grotta dell’acqua” fino ai 1280 m s.l.m. della sorgente “Linaro”. Oltre a queste due sorgenti c’è un’opera di presa denominata “Sbarramento” a quota 1100 m s.l.m. che, realizzata sull’alveo del Torrente Avello, interessa e capta le acque provenienti dai numerosi affioramenti nell’alto alveo del Vallone delle tre grotte.

Le acque vengono quindi filtrate mediante il transito forzato attraverso un materasso filtrante, realizzato immediatamente a monte di una traversa di sbarramento dell’alveo.

L’acquedotto dell’Avello serve 9 comuni nelle zone pedemontane della Maiella, da Pennapiedimonte a Guardiagrele, fino ad Orsogna.

Acquedotto del Sinello
Le sorgenti del Sinello sono situate ad una quota di 890 m s.l.m. sulla sponda sinistra dell’omonimo corso d’acqua.

L’opera di captazione consistente in due gallerie drenanti, risale ai primi del ‘900; essa non possedendo nessuna elasticità ai fini della gestione delle risorse, risente in modo marcato dei periodi di magra; la suddetta situazione ha comportato la necessità di eseguire lavori di integrazione della portata con la costruzione di un pozzo.

Acquedotto di Capo Vallone
L’acquedotto riceve acqua da un gruppo di sorgenti nel Comune di Palena, occasionalmente viene integrato dallo sfruttamento dei pozzi situati in località Capodifiume in prossimità di Taranta Peligna.