COMUNICATO STAMPA – La Sasi e la mancanza d’acqua. Ci vogliono 30 milioni di euro per dare una soluzione definitiva ai problemi dovuti alle reti fatiscenti, vecchie di 50 anni. Il Presidente Basterebbe smorza le polemiche e fa chiarezza sull’attuale situazione. Presto un incontro in Regione.

Ci vogliono 30 milioni di euro per sanare e risolvere gli annosi problemi relativi alla mancanza d’acqua. E le proteste, seppur giustificate e comprensibili, che arrivano soprattutto da Vasto e dal Vastese, non cambieranno purtroppo la situazione di forte criticità che si trascina da decenni. Il Presidente della Sasi Gianfranco Basterebbe è stato chiaro questa mattina nel corso della conferenza stampa indetta proprio per spiegare anche da un punto di vista tecnico, le difficoltà che ancora ci sono e che si amplificano durante la stagione estiva. “So che può apparire strano, ma la situazione di quest’anno non è peggiore anzi è migliore degli anni precedenti. Le due rotture che si sono verificate, a pochi giorni di distanza, lungo la rete principale dell’acquedotto est che alimenta ben 18 Comuni, ha causato l’inevitabile sospensione della fornitura con i conseguenti disagi – ha esordito Basterebbe – tengo a precisare che riparazioni di questo tipo richiedono anche 24 ore di lavoro senza interruzioni e i nostri tecnici di Vasto e di Lanciano hanno lavorato senza sosta e li ringrazio per la loro opera. Voglio ricordare che noi disponiamo di 2.500 chilometri di linea primaria di cui il 95 per cento è vecchio di 50 anni, e questo non è un dato trascurabile, ma il punto nodale di tutti i problemi. Noi siamo i gestori – ha continuato il Presidente – il controllo è della Regione e non lo dico per scaricare su altri le responsabilità, ma non possiamo essere tacciati di negligenza o di scarsa attenzione, perché nonostante la non facile situazione, stiamo facendo tutto il possibile per limitare e ridurre i problemi. Siamo consapevoli che non basta e comprendo le rimostranze dei cittadini, ma senza risorse si potrà fare ben poco. Abbiamo chiesto un incontro con il Presidente della Giunta Abruzzese e mi auguro che sia concreto e costruttivo, la prossima settimana intanto andremo a Vasto, la data è ancora da definire ”. Il Presidente poco prima della conferenza stampa ha incontrato, insieme a Corrado Varrati del Cda della Sasi, due esponenti della minoranza del Comune di Vasto Davide D’Alessandro e Giuseppe Tagliente, quest’ultimo è stato sindaco, nonché consigliere regionale e conosce bene i problemi legati all’approvvigionamento idrico in alcune zone e quindi la condizione in cui la Sasi è costretta ad operare. “Abbiamo convenuto che dobbiamo unire le nostre forze al di là delle appartenenze politiche – ha sottolineato Gianfranco Basterebbe -, l’acqua è un bene di tutti e non ha colore,quindi è importante lavorare insieme per ottenere i finanziamenti necessari. Trenta milioni non sono pochi ma non è nemmeno una cifra impossibile da reperire, ci vogliono volontà e impegno. Attualmente possiamo contare sul finanziamento di 27 milioni di euro, 20 per la depurazione e 7 per le reti idriche del Vastese, ma saranno soluzioni non definitive, palliativi.” E’ necessaria una nuova condotta da Casoli a Scerni così dalla sorgente di Fara San Martino si potrebbe immettere non 1200 litri al secondo come avviene adesso ma 1500, intanto si sta continuando a lavorare per l’individuazione delle perdite. “Noi siamo l’unico gestore a non avere il potabilizzatore – rimarca Pio D’Ippolito, responsabile dell’area operativa – va detto che non abbiamo creato problemi né al turismo, né alle aziende. Abbiamo cercato di non penalizzare i centri costieri e per quanto riguarda la Val di Sangro diamo l’acqua al Consorzio industriale che ha una perdita del 40 per cento, quindi dei 26-27 litri al secondo ne utilizza la metà. Tengo pure a ribadire che non è nostro interesse chiudere, perché con la riapertura si verificano spesso guasti e rotture come è successo qualche giorno fa a Casalbordino, stiamo davvero facendo i salti mortali per limitare i disagi”. Sforzi e fatiche che però non serviranno a dare risposte definitive. Sono fondamentali 30 milioni di euro ed è quasi un appello accorato quello che il Presidente rivolge a tutte le istituzioni “Adoperiamoci affinché si riesca a trovare questa somma per mettere la parola fine a questa situazione, oltre 120 milioni sono stati investiti, in 5 anni, nella depurazione e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, segno che quando ci sono le risorse e si lavora bene gli obiettivi vengono centrati”. Dello stesso avviso il direttore generale Giorgio Marone che auspica una sinergia e la collaborazione di tutti gli organi interessati. L’acqua è un bene primario ed essenziale. E’ un bene di tutti e tutti devono poterne usufruire.