QUALITÀ DELL’ACQUA

LA NOSTRA ACQUA

L’Acqua è un bene indispensabile, abbondante, ma non inesauribile (meno dell’ 1% dell’acqua presente in natura può essere utilizzata) e va pertanto tutelato. Essa è una risorsa primaria destinata al consumo umano e, per essere definita potabile, deve rispondere a determinati requisiti di purezza e presentare caratteristiche qualitative stabilite dalle leggi vigenti.
Il D.lgs. 31/2001 definisce le acque destinate al consumo umano nel seguente modo:

“Le acque trattate o non trattate, destinate ad uso potabile, per la preparazione di cibi e bevande, o per altri usi domestici, a prescindere dalla loro origine, siano esse fornite tramite una rete di distribuzione, mediante cisterne, in bottiglie o in contenitori.”

Il D.lgs n°31/2001 e il D.lgs n°27/2002 impongono alle aziende erogatrici il rispetto di limiti di parametro, per far sì che l’acqua distribuita in rete sia salubre e pura, così da garantire la buona salute dei cittadini.

L’acqua può essere veicolo di trasmissione dei microrganismi patogeni, causa di importanti malattie infettive, pertanto è significativo un attento e rigoroso monitoraggio sanitario sia da parte del gestore del servizio idrico integrato, che effettua periodicamente controlli interni e sia da parte dell’ASL territorialmente competente, che sulla base di programmi elaborati secondo i criteri generali dettati dalla Regione esegue controlli esterni.

L’acqua, dalla sorgente al rubinetto, subisce un trattamento di disinfezione, con immissione in rete di ipoclorito di sodio (cloro) così da conservare le caratteristiche igieniche e di qualità su tutti i punti dell’acquedotto.
I processi di disinfezione vengono disciplinati da decreti specifici che tutelano la salute del cittadino.

La S.A.S.I. SpA preleva la risorsa idropotabile direttamente dalle sorgenti naturali e da pozzi, appartenenti all’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) e la distribuisce a circa 161.000 utenti (280.000 abitanti serviti), attraverso una complessa rete di distribuzione ed in un anno solare si stima un volume idrico fatturato di oltre 18.000.000 m3.

I tecnici della S.A.S.I. SpA, secondo un piano di autocontrollo redatto in collaborazione con l’ASL Lanciano-Vasto-Chieti (SIAN), eseguono prelievi nelle sorgenti, nei serbatoi e nelle reti di distribuzione, che vengono identificati in 477 punti di prelievo, distribuiti su tutto il territorio che comprende i 92 comuni appartenenti al vecchio ATO chietino. Le analisi microbiologiche e quelle fisico-chimiche dei controlli interni vengono effettuate dal proprio laboratorio, il SASILab.

L’acqua distribuita da un pubblico acquedotto è sempre potabile. Il servizio interno “Qualità Acque Potabili” della S.A.S.I. SpA, mediante i controlli interni periodici che effettua nei diversi punti della rete acquedottistica, garantisce maggior sicurezza e tutela della salute dei cittadini.
Le nostre sorgenti sono…

Gli effetti dell’acqua sul corpo umano

Le perdite idriche dell’organismo sono circa 2-2,5 litri al giorno ed avvengono attraverso la respirazione, l’urina, la sudorazione e le feci. Per mantenere in equilibrio il bilancio idrico, le perdite vanno reintegrate con l’apporto di acqua, che deve essere rimpiazzata con la stessa velocità con cui viene eliminata; nell’adulto il fabbisogno idrico giornaliero è di circa 2-2,5 litri, di cui la maggior quantità (un litro e mezzo circa) viene fornita dall’acqua stessa, la restante parte dall’acqua contenuta in alimenti ed in bevande (frutta, verdura, caffè, succhi di frutta ect.).

La quantità giornaliera di acqua varia con il clima, lo stile di vita, l’età e l’alimentazione; è l’importante che non si scenda al di sotto di circa un litro al giorno, infatti se il quantitativo è insufficiente compaiono sintomi di disidratazione, affaticamento dei reni, secchezza della pelle e torpore.

Il colore delle urine può rilevare se si beve a sufficienza, infatti il colore giallo paglierino delle urine indica che lo stato di idratazione dell’individuo è buono, mentre il colore giallo scuro delle urine indica che l’individuo rischia la disidratazione.

L’acqua è importante anche per chi, sotto controllo medico, inizia una dieta adeguata, poiché è un ottimo aiuto per espellere liquidi in eccesso e ridurre la ritenzione idrica; in questo caso si dovrebbe utilizzare un’acqua oligominerale naturale, leggera, che favorisca la diuresi. I nutrizionisti ed i dietologi consigliano di bere almeno un litro e mezzo al giorno.

L’acqua oligominerale naturale, poiché contiene una quantità ridotta di sali minerali, favorisce la diuresi, elimina scorie ed impurità e previene la formazione di calcoli renali. In presenza di calcoli renali può essere efficace il cosiddetto “colpo d’acqua”, che consiste nel bere in 15 minuti un litro o un litro e mezzo di acqua, in modo che la spinta faciliti l’espulsione del calcolo.
Recenti studi hanno dimostrato che anche un’acqua ricca di calcio, definita un’acqua “dura”, può aiutare a prevenire la formazione di calcoli renali.

Consigli utili

L’acqua che ha sapore di cloro, è potabile?

La legge prescrive l’utilizzo di cloro o di suoi composti nell’acqua erogata in rete. L’acqua è già potabile all’origine, ma viene disinfettata per far sì che la sua purezza rimanga tale durante i chilometri di tragitto che percorre attraverso le condotte, fino alle case degli utenti.
La quantità di cloro aggiunta all’acqua è, comunque, minima e sicuramente non dannosa alla salute.

Le analisi chimiche monitorano la presenza del cloro residuo libero, che risulta sempre inferiore al valore di parametro prescritto dalla legge. Il sapore più o meno “sgradevole” è facilmente eliminabile attingendo l’acqua poco prima di consumarla (anche meno di un’ora): il cloro evapora rapidamente e non ne resta alcuna traccia.

L’acqua con molto calcare o molto “dura” è dannosa alla salute?

La durezza rappresenta il contenuto in sali di calcio e magnesio e dipende dalla natura geologica dei suoli che essa ha attraversato. I sali di calcio, quando l’acqua viene scaldata, precipitano formando carbonato di calcio, che può incrostare le condotte, i boiler e i rubinetti, ma non ha alcun effetto nocivo per la salute; anzi esso può costituire una risorsa di calcio e sali minerali utili al nostro equilibrio alimentare.

Per evitare inconvenienti legati al deposito del calcare nel boiler, è consigliabile non scaldare l’acqua altre i 55°C, regolando il termostato della caldaia a meno di 60°C.

I valori della durezza consigliati dai limiti legislativi del D.Lgs 31/2001 (da 15 a 50 °F) valgono solo per le acque distribuite dagli acquedotti, e non per le acque minerali imbottigliate, infatti si vendono regolarmente acque minerali con una durezza che supera abbondantemente i 50°F (abituiamoci a leggere bene le etichette prima di affermare che la nostra acqua è cattiva, perché è dura!)

Quando dal rubinetto esce acqua rossa: cosa bisogna fare?

Il problema dell’acqua torbida o colorata che a volte esce dal rubinetto è generalmente legato al fatto che nelle tubazioni, soprattutto le più vecchie, si formano depositi di ferro e calcio che , in particolari condizioni, possono essere trasportati fino ai rubinetti di casa. E’ l’inconveniente che si verifica quando vengono effettuati dei lavori di manutenzione o sostituzione di tratti di rete.

In ogni caso è sufficiente lasciare aperto per qualche secondo il rubinetto e l’acqua tornerà limpida e trasparente come sempre. Se invece il fenomeno persiste è bene avvisare subito la S.A.S.I Spa.

L’acqua del rubinetto supera la prova del gusto

Prendendo l’acqua da contenitori anonimi e affidandosi al palato, è quasi impossibile distinguere al primo assaggio l’acqua del rubinetto dalle acque minerali. Nemmeno 2 italiani su 10, infatti, sono riusciti ad individuare al primo colpo quale era l’acqua imbottigliata e quale quella uscita dalle tubature di casa. E’ il risultato di un test effettuato da Legambiente in 6 città italiane. Il 90% degli intervistati, che non ha notato differenze tra i diversi tipi di acque.

Cosa voleva dimostrare il test? Sfatare la convinzione che l’acqua in bottiglia è più buona di quella che si consuma a casa, ma anche mettere in luce l’impatto ambientale rappresentato dalla grande quantità di imballaggi prodotti, 5 miliardi di bottiglie di plastica ogni anno, oltre al loro trasporto con 300 mila tir.

L’Italia si trova al primo posto per consumo pro capite con 192 litri di acqua consumata nell’anno. Il consumo medio di una famiglia di 3 persone è di circa 1000 litri l’anno, considerato un prezzo medio di 25 centesimi per litri di acque minerali naturali in commercio, la spesa è di circa 250 euro all’anno.
La spesa per la stessa quantità di acqua proveniente dagli acquedotti SASI SpA sarebbe meno di 1 euro l’anno.

Scarica l’archivio dal 2010 al 2011dei prelievi ASL Lanciano

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